Ciclopedonale di levante: al lavoro per il corretto smaltimento dei materiali
Alla fine degli anni ‘70, a seguito del raddoppio e dello spostamento della linea ferroviaria, l’ANAS ha effettuato lavori di riassetto e riempimento della S.S. n. 1 ‘Aurelia’, nel tratto oggi denominato Via Aurelia di Levante, nelle aree dismesse del sedime ferroviario, veniva così modificata la viabilità e creata la nuova passeggiata a mare di Levante.
Nell’ambito del cantiere, avviato nel mese di settembre 2015, per la realizzazione della prima tratta del percoso ciclopedonale, in un punto compreso tra piazzale Giovanni XXIII e la località Lo Scoglio, le analisi commissionate dalla ditta Furfaro S.r.l. di Genova, aggiudicataria dell’appalto, sui materiali provenienti dagli scavi ai fini del corretto conferimento in discarica, hanno rilevato valori superiori al limite di 1.000 microgrammi/chilo di “amianto naturale” proveniente da rocce di serpentino, cd. “pietre verdi”, largamente diffuse nella nostra regione.
A seguito dei risultati suddetti, il Comune ha commissionato ad AMIU Bonifiche S.p.A. la ripetizione delle analisi, in modo che venissero effettuate con tutte le prescrizioni e modalità previste dalla vigente normativa disciplinante la materia. I valori emersi dalle analisi effettuate dall’impresa sono stati confermati.
I tecnici comunali, il Coordinatore della sicurezza in corso d’opera e l’impresa appaltatrice, coadiuvati dagli esperti dell’ASL, stanno mettendo a punto le giuste procedure per la corretta esecuzione dei lavori e lo smaltimento a discarica dei materiali di risulta, nel rispetto della salute dei lavoratori, dei cittadini.e dell’ambiente.
Al momento l’esecuzione dei lavori sta continuando nel tratto posto a Levante della località Lo Scoglio, ove non sono previsti scavi a ridosso del muro di sostegno, in quanto il progetto prevede l'allargamento nella parte a monte verso la strada.
Appare chiaro che i costi relativi all’appalto dovranno essere rimodulati al fine di realizzare in sicurezza sia le lavorazioni previste a progetto sia le attività necessarie per la movimentazione delle terre verso il sito idoneo allo smaltimento.
Allo stato attuale risulta difficoltoso valutare se la criticità emersa possa comportare ritardi sulla ultimazione dei lavori.