cultura

Natale in walzer: volteggi da Chopin al pop

Nell'ambito degli appuntamenti delle "Settimane della Cultura", venerdì 22 dicembre,  ore 21,  all'Auditorium "Bruno Berellini" , il Liions Club Arenzano - Cogoleto propone un concerto del Maestro Ivano Nicoli (pianoforte e voce) Natale in walzer: volteggi da Chopin al pop.
Locandina
L’origine del Valzer è stata oggetto di molti studi, non sempre obiettivi e talvolta tendenziosi in quanto, dato il successo internazionale di questa danza, diversi paesi hanno voluto attribuirsene il merito.Il Valzer potrebbe trovare la sua origine nella “Volta”, ballo con ritmo ternario nato, pare, in Provenza.La Volta (“volter” vuol dire girare) è una danza antica che consisteva in una serie di giravolte a destra e a sinistra.  Gli studiosi francesi, che sostengono tale familiarità, ripercorrono in questo modo la storia della danza: fino al dodicesimo secolo le danze in coppia venivano eseguite con alternanza di dame e cavalieri in posizione affiancata.La Volta introduce la posizione frontale di dama e cavaliere. Secondo lo studioso Rémi Hess (“Il valzer”, Einaudi editore, Torino 1993) la volta è “la prima danza di coppia chiusa, a tre tempi, basata su un movimento di rotazione della coppia su se stessa … tale ballo preannuncia indubbiamente il Valzer”.Per quanto riguarda il Valzer nella storia della musica, fu probabilmente Joseph Haydn il primo compositore ad utilizzare esplicitamente, nella partitura di una Sonatina del 1765, il termine Valzer.  Altri autori di Valzer furono Mozart, Beethoven, Schubert. Queste musiche, in genere, venivano commissionate dai sovrani viennesi per i balli di corte.Sul piano strutturale la musica del Valzer ebbe una svolta importante in ambito colto all’inizio del XIX secolo grazie a Johann Nepomuk Hummel, che ne definì il canone formale: grazie a lui il Valzer diventò espressione artistica di alto livello.A partire dalle sue opere si distinsero due percorsi musicali paralleli: il Valzer ballabile e il Valzer come pura composizione.Per i brani ballabili bastava un’orchestra “leggera”. Il filone dei ballabili si sviluppò in modo particolare a Vienna, con gli Strauss.  Contemporaneamente, l’altro filone dei Valzer spiccava il volo verso valori ideali, con Chopin, Brahms, Tcajkovskij, …Nel 1867 uscì il capolavoro di Johann Strauss, il più famoso dei centosettanta da lui composti, “An der schonen blauen Donau” (“il bel Danubio blu”), che riscosse a Parigi, nell’ambito dell’Esposizione Universale del 1889, un successo inimmaginabile: divenne il simbolo stesso del Valzer.Il tempo di Valzer è stato impiegato anche nella musica Jazz e nei Musicals americani.Lo ritroviamo anche nella musica popolare attuale, detta “musica leggera”.
PROGRAMMA           
“Valzer op.69 n. 1” (“L’adieu”) di Fryderyk Chopin  (1835)
“Valzer in Fa maggiore” di Giuseppe Verdi (1859), Orchestrazione di Nino Rota per il film: “Il Gattopardo” di Luchino Visconti (1963)
“Valzer del commiato” di Nino Rota, nel film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti (1963)
“Sul bel Danubio blu” (“An der shoenen blauen Donau”) di Johann Strauss II (1867)
“Valzer dei fiori” da “Lo Schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1892)
“Tace il labbro” da “La vedova allegra” di Franz Lehar (1905)
“Tree-Quarter Blues” (“Irish Waltz”), Melody n. 32, di George Gershwin (1929)
“Valzer n.2” dalla “Suite per orchestra di varietà “ di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič (posteriore al 1956)
“Valzer campestre”, dalla “Suite Siciliana” di Gino Marinuzzi (1908) Testo di Fabrizio De Andrè (1969)
“Valzer dell’organino” di Bixio-Cherubini  (1939)
“Sous le ciel de Paris”, di Hubert Giraud (1951)
“Edelweiss” dal Musical “The Sound of Music”, di Rodgers-Hammerstein (1951)
“La ballata del  Michè” di Petracchi- De Andrè (1968)
“Buonanotte fiorellino” di Francesco De Gregori (1975)
“Natale” di Francesco De Gregori (1978)
“Quanto t’ho amato”,  di Nicola Piovani, testo di Roberto Benigni (2002)
“Valzer d’Autunno” di Ivano Nicolini
“Clochard” di Ivano Nicolini
“A rundaninn-a de mä” di Borgna-Nicolini, 1980

Data: 

22 Dicembre 2017

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Storia dell'Ospedale Psichiatrico di Pratozanino - Seminario

 
Settimane della Cultura 2017 - Seminario del 10 novembre 2017 – ore 20:30 -  Sala Pertini – Comune di Cogoleto – Via Rati 66  - 1 piano
Nell’ambito delle iniziative delle settimane della cultura organizzate dal Comune di Cogoleto,  l’Associazione Marco Rossi, che  tra i propri scopi annovera la diffusione della  cultura e della  storia locale, propone per la serata del 10 novembre, alle ore 20.30, presso la sala consigliare del Comune, un seminario di studi dal titolo: “Cogoleto: la storia dell’insediamento del manicomio a Pratozanino”. La serata si svilupperà con la proiezione di un filmato realizzato dalla stessa associazione,  in cui  viene raccontata la nascita del grande nosocomio a partire dalla fine del XIX secolo e proseguita nei primi anni del ‘900, e le scelte compiute dalla Provincia di Genova in allora competente per materia. Seguiranno poi interventi di esperti e domande del pubblico.
Tenuto conto della mole di materiale fotografico raccolto, in contemporanea con il seminario verrà realizzata nei locali del Comune una mostra fotografica che resterà aperta nei giorni lavorativi sino al 14 novembre 2017.
 
 
 
 
 

Data: 

10 Novembre 2017

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Settimane della cultura 2017

Torna l'appuntamento con le Settimane della Cultura. Eventi culturali di diverso genere in collaborazione con diverse realtà territoriali  .

Un programma ampio e articolato quello di settembre e ottobre, un tuffo nelle tradizioni, un modo per vivere il lato vivace e colto  dell'arte nelle sue molteplici espressioni. 

Data: 

1 Settembre 2017

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Cogo Blues

"Cogo Blues" il 15 settembre, concerto di musica dal vivo all'Auditorium "B. Berellini".

Programma della serata:

dalle 20:30 alle 21:30 Massimo Olivieri e Glenda Fassio.
dalle 21:30 alle 23:30 Paolo Bonfanti Trio
Paolo Bonfanti  è uno dei più grandi bluesman italiani. Ha collaborato con tanti artisti a livello internazionale.
L’anno di nascita è il 1960, il luogo è quel porto mercantile ma soprattutto culturale che era ed è Genova. Da una famiglia che può vantare un violoncellista dell’Orchestra della Scala ed uno dei primi batteristi jazz italiani non ci si poteva aspettare altro che un musicista, ed infatti dopo studi di pianoforte e armonia imbraccia nel 1975 la chitarra. Si perfeziona poi con Armando Corsi e Beppe Gambetta, ma l’amore per il Blues è già fortissimo, e proprio alla musica del diavolo consacrerà la sua tesi di laurea al DAMS di Bologna, frequentando nel frattempo anche un corso al prestigioso Berklee College of Music di Boston.
Dal 1985 al 1990, frontman dei BIG FATA MAMA, una delle   più importanti  rock-blues bands italiane, con cui incide tre album (tra cui un doppio dal vivo), suona in tutti i principali festival della penisola e apre ai concerti di alcune leggende del blues e del rockl. (tra cui Los Lobos, Stevie Ray Vaughan, Johnny Winter, Pogues).
DAl 1990 al 1992 suona con alcuni "miti" del Blues inglese come il sassofonista Dick Heckstall-Smith (Colosseum, J. Mayall) e Mickey Waller (J.Beck, Rod Stewart) nel gruppo DOWNTOWN.
In formazione trio con Nicola Bruno basso elettrico, Alessandro Pelle batteria e percussioni.

Data: 

15 Settembre 2017

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